Porta Vescovo è una delle porte di Verona, risalente al periodo scaligero e successivamente rifatta nel corso del XVI secolo sotto la Serenissima e del XIX secolo sotto la dominazione austriaca. Collocata ad est della città, divide Borgo Venezia da Veronetta.

Storia

Le mura costruite da Cangrande della Scala seguivano il corso del Fiumicello che scendeva da Montorio, e la Repubblica Serenissima, dopo la dedizione di Verona a Venezia, nel 1517 decise di rinnovare la cinta per renderla più resistente ai nuovi cannoni. Nel 1520 cominciarono i lavori di sistemazione, durante i quali fu risistemata anche porta Vescovo, che era stata fatta costruire nel 1288 da Alberto I della Scala. La porta venne successivamente allargata sotto la dominazione austriaca.
Una lapide ricorda tra l’altro che il 16 ottobre 1866 le truppe italiane attraversarono questa porta per entrare a Verona.
Non si conosce con certezza l’origine del nome della porta: secondo alcuni potrebbe riferirsi al fatto che il Vescovo di Verona, in età comunale, poteva vantare alcuni diritti sui dazi delle merci che entravano in città attraverso questa porta; secondo altri per il fatto invece che sotto la dominazione della Serenissima i vescovi provenienti da Venezia passavano da questa porta.

Descrizione

La porta è inserita nella cortina tra il bastione delle Maddalene e la rondella di Santa Toscana, nella posizione della preesistente porta scaligera. La pianta originariamente era quadrata, con un grande androne nel quale si immetteva il passaggio carraio centrale, e il passaggio pedonale laterale. L’edificio si eleva su un solo piano, con attico e copertura a tetto. Il prospetto verso campagna riprende lo schema compositivo classico dell’arco trionfale, con arco maggiore centrale e due piccoli portali architravati, ai quali sono stati aggiunti nell’Ottocento altri due grandi archi laterali. È interamente rivestita da elementi di pietra bianca levigata, di ordine dorico, con fregi e altri elementi ornamentali.Due corpi simmetrici, a un solo piano, visibili dal lato della città, sono stati inseriti durante il primo intervento di sistemazione, negli anni quaranta e cinquanta dell’Ottocento, per il corpo di guardia e il magazzino da polvere. Successivamente, l’apertura di un nuovo passaggio carrabile e pedonale, e la sistemazione dell’ufficio della finanza e del corpo di guardia, configurano l’inserimento della porta rinascimentale in un edificio di maggiori dimensioni. Nel fronte verso campagna la facciata rinascimentale è conservata nella sua integrità. Nel prospetto verso città l’immagine cinquecentesca è annullata, sostituita da un’architettura di tufo e laterizio in stile neo-medievale, con archetti pensili e torrette poligonali.

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