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Palazzo Vecchio

Palazzo Vecchio si trova in piazza della Signoria ed è la sede del comune della città. Rappresenta la migliore sintesi dell'architettura civile trecentesca cittadina ed è uno dei palazzi civici più conosciuti d'Italia. Chiamato in origine Palazzo dei Priori o Palagio Novo, divenne nel XV secolo Palazzo della Signoria; nel 1540 divenne Palazzo Ducale, quando il duca Cosimo I de' Medici ne fece la sua residenza; infine il nome Vecchio lo assunse nel 1565 quando la corte del Duca Cosimo si spostò nel nuovo Palazzo Pitti. Dal 1865 al 1871 fu sede del Parlamento italiano, mentre oggi ospita il Sindaco di Firenze e vari uffici comunali. L'edificio si è gradualmente ingrandito verso est, arrivando ad occupare un isolato intero, con una pianta che ricorda un trapezio del quale la facciata è solo il lato più corto. Sulla facciata principale a bugnato, la Torre di Arnolfo è uno degli emblemi della città. STORIA: Nell'antica città romana di Florentia si trovava in questo punto il teatro. Durante gli scavi, ancora in corso, sono state ritrovate tracce dei pavimenti del palco del teatro, con un pezzo di colonna che dovette rompersi quando venne abbattuta la scena. Nell'alto medioevo l'area era densamente edificata, con case e case-torri del tutto simili a quelle ancora oggi visibili. Alla fine del XIII secolo la città di Firenze decise di costruire un palazzo in modo da assicurare ai magistrati un'efficace protezione in quei tempi turbolenti, ed al contempo celebrarne l'importanza. Il palazzo è attribuito ad Arnolfo di Cambio, che iniziò a costruirlo nel 1299. Dopo la morte di Arnolfo nel 1302, il palazzo fu portato a termine da altri due maestri, nel 1314. Il palazzo attuale è frutto di altre costruzioni e ampliamenti successivi, portati a termine fra il XIII ed il XVI secolo. Modifiche importanti avvennero nel periodo 1440-60 sotto Cosimo de' Medici, con l'introduzione di decorazioni in stile rinascimentale nella Sala dei Dugento ed il primo cortile di Michelozzo. Il Salone dei Cinquecento fu costruito invece dal 1494 durante la repubblica di Savonarola. Fra il 1540 e il 1550 fu la casa di Cosimo I de' Medici, il quale incaricò il Vasari di allargare ulteriormente il palazzo. Il nome venne cambiato ufficialmente quando Cosimo si spostò a Palazzo Pitti nel 1565 e chiamò la precedente residenza Palazzo Vecchio. Vasari inoltre costruì un percorso, il Corridoio Vasariano, che collega ancor oggi Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti attraversando l'Arno sul Ponte Vecchio. La gran parte di Palazzo Vecchio è attualmente un museo, ma è rimasto il simbolo del governo locale, essendo infatti ancor oggi sede del Comune di Firenze e del consiglio comunale. DESCRIZIONE: La facciata principale dà l'impressione di solidità anche grazie alla finitura esterna di bugnato rustico in pietraforte. È divisa in tre piani principali da cornici marcapiano, che sottolineano due file di bifore marmoree neogotiche con archetti trilobati, aggiunte nel Settecento in sostituzione di quelle originarie. La parte antica è coronata da un ballatoio aggettante sostenuto da beccatelli su archi a tutto sesto e caratterizzato da una merlatura di tipo guelfo (con la sommità squadrata), mentre la torre ha una merlatura ghibellina (a coda di rondine). La pedana rialzata davanti al palazzo è il cosiddetto arengario o aringhiera, una zona che prende il nome dalla ringhiera che un tempo lo recintava e che fu eliminata durante i restauri ottocenteschi. Da questo luogo i priori assistevano alle cerimonie cittadine sulla piazza. Il David di Michelangelo marcò l'ingresso dal 1504, anno del suo completamento, fino al 1873 quando venne spostato all'Accademia. Una copia è al suo posto dal 1910, fiancheggiato dall'Ercole e Caco di Baccio Bandinelli. Sotto gli archi del ballatoio nel 1353 vennero dipinti una serie di stemmi che simboleggiano alcuni particolari aspetti della Repubblica fiorentina e ancora oggi fotografano, in certo senso, la situazione politica trecentesca. La torre di Palazzo Vecchio, alta circa 94 metri, fu costruita verso il 1310 quando il corpo del palazzo era quasi terminato. Posta sulla facciata, si appoggia solo in parte alle murature sottostanti, presentando il lato frontale costruito completamente in falso (cioè sporgente rispetto alle strutture sottostanti). Il corpo della torre, oltre alle scale, presenta un piccolo vano denominato l'Alberghetto. Il ballatoio della cella campanaria è sostenuto da mensoloni con archetti ogivali, sopra il quale poggia un'edicola con archi a tutto sesto sostenuti da quattro massicce colonne in muratura sormontate da capitelli a foglie. Nella cella sono attaccate tre campane. Sulla sommità si trova una grande banderuola a forma di Marzocco che tiene l'asta sormontata dal giglio fiorentino: si tratta di una copia, l'originale può essere ammirato in tutta la sua grandezza all'interno del palazzo. Il primo cortile, al quale si accede dal portone principale su piazza della Signoria, fu progettato nel 1453 da Michelozzo. Al centro, in sostituzione dell'antico pozzo, venne eretta una fontana in porfido, su disegno di Vasari. Poggiante su un ampio basamento ottagonale, ha una colonnina di porfido che regge una vasca marmorea. Sulla fontana venne collocata nel 1557 la più antica statua bronzea del Putto con delfino di Andrea del Verrocchio (1470 circa), spostata dal 1959 al secondo piano del palazzo e sostituita nel cortile da una copia. L'acqua che ancora oggi la alimenta, sgorgando dalle narici del delfino, arriva fin dalla collina di Boboli grazie ad un antico sistema idrico di tubature. Dal fianco sinistro del cortile una porta conduce all'antica Camera d'Arme, un tempo utilizzata come deposito di armi e munizioni ed oggi usata per mostre temporanee ed eventi speciali. Costruita entro il 1312, è l'unico ambiente del palazzo a conservare la sua struttura primitiva, con coperture a crociera in laterizio costolonate e pilastri in pietra forte. Il secondo cortile, anche conosciuto come cortile della Dogana, ha pilastri massicci costruiti nel 1494 per sostenere il salone dei Cinquecento al secondo piano. Nel cortile oggi si trovano la biglietteria del museo e la libreria. Sulla parete sinistra ci sono ancora tre stemmi in pietra risalenti ai secoli XIV e XV e relativi a Capitani del popolo. La banderuola originaria della torre è qui esposta. Fra il primo ed il secondo cortile si trova l'imponente e monumentale scalone del Vasari che porta al salone dei Cinquecento. Il terzo cortile, detto cortile nuovo, già previsto dal Vasari, è aperto, senza arcate e vi si affacciano soprattutto uffici comunali. SALONE DEI CINQUECENTO: Il salone dei Cinquecento è uno dei più ampi e preziosi saloni in Italia. Questa sala imponente ha una lunghezza di 54 metri ed una larghezza di 23. Fu costruita nel 1494 da Simone del Pollaiolo, detto il Cronaca, su commissione di Savonarola. Sulle pareti sono realizzati grandi affreschi che descrivono le battaglie ed i successi militari di Firenze su Pisa e Siena. Il soffitto è realizzato con 39 pannelli costruiti e dipinti da Vasari e dalla sua bottega, rappresentanti importanti episodi della vita di Cosimo I, i quartieri della città e la città stessa. Alla fine della sala è stata realizzata una piccola stanza laterale senza finestre. Questo capolavoro, lo Studiolo o Studio di Francesco I de' Medici, fu anch'esso progettato da Vasari e realizzato in stile manieristico (1570-1575). Le pareti e le volte sono completamente coperte da dipinti, stucchi e sculture. Molti dipinti sono della scuola del Vasari e rappresentano i quattro elementi: acqua, terra, aria e fuoco. QUARTIERI MONUMENTALI: Le altre stanze del primo piano sono i Quartieri monumentali. Queste stanze sono riccamente decorate secondo un programma teso alla celebrazione della famiglia Medici. Esse sono state a lungo utilizzate come sale di rappresentanza dal Sindaco; tuttavia, di recente sono state in parte rese visitabili ai turisti. RICETTO: Dal lato opposto del primo piano, visitato di solito a conclusione del percorso museale, si trova il Ricetto, un ambiente caratterizzato dalla volta affrescata con figure allegoriche, imprese e stemmi medicei e imperiali. SALA DEI DUGENTO: La Sala dei Dugento, affacciata sul ricetto, è il luogo dove si riunisce il consiglio comunale, per questo spesso non è visitabile. Originariamente era usata come sala del Consiglio e fa parte della sezione più antica del palazzo, quella trecentesca. È decorata dal soffitto a cassettoni intagliato con le armi di Firenze. Inoltre i due portali marmorei sono opera di Baccio d'Agnolo. SECONDO PIANO: Uno scalone monumentale, progettato dal Vasari, porta al secondo piano. Questo piano contiene il Quartiere degli Elementi, un tempo zona privata di Cosimo I e dedicati a Aria, Acqua, Terra e Fuoco, e il Quartiere di Eleonora, un tempo abitato da Eleonora di Toledo. Le stanze successive prospettano nella parte più antica del palazzo ed erano originariamente usate dai Priori e dal Gonfaloniere, prima di essere rinnovate dal Vasari. Il tema iconografico di queste sale sono le vite di donne famose, le cui virtù alludevano alle virtù di Eleonora. Si incontrano così la Sala delle Sabine, per il tema della Concordia, la Sala di Ester, per l'Amore per la patria, la Sala di Penelope, per la Fedeltà, e la Sala di Gualdrada per il rigore morale. CAPPELLA DEI PRIORI: Una piccola porta laterale conduce a un breve e stretto passaggio che costeggia la torre dall'interno e che è decorato sulle pareti e sul soffitto da porzioni di affreschi dei secoli XIV-XV. Da qui si accede alla Cappella della Signoria o dei Priori, dedicata a san Bernardo, che contiene un reliquario del santo. (Fonte: Wikipedia)

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