Palazzo Pitti

Palazzo Pitti è stata la reggia del granducato di Toscana, già abitata dai Medici, dai Lorena e dai Savoia. Al suo interno sono ospitati musei di diversa natura: la Galleria Palatina, con capolavori di Raffaello, Tiziano, ecc.; gli appartamenti monumentali; il Quartiere d'Inverno; la Galleria d'arte moderna, con le opere dei macchiaioli; il Museo degli argenti; la Galleria del costume; il Museo delle porcellane; il Museo delle carrozze. STORIA E ARCHITETTURA: La tradizione vuole che i Pitti si siano rivolti intorno al 1440 al Brunelleschi per la progettazione del palazzo. Ufficialmente l'architetto fu Luca Fancelli, allievo e collaboratore di Brunelleschi. Originariamente, questo aveva sette finestre sia al primo che al secondo piano e consentiva l'entrata non da uno ma da tre portoni. La facciata è composta secondo un modulo fisso, che ricorre nell'ampiezza delle aperture e nella distanza fra esse; moltiplicato per due dà l'altezza delle aperture e per quattro l'altezza dei piani. Nuova fu anche la presenza di una piazza antistante l'edificio, la prima costruita davanti ad un palazzo privato a Firenze, che permetteva una visuale frontale e centrata dal basso. Il fronte è a bugnato a sporgenza digradante, con un portone centrale che dopo un andito oscuro conduce in un ampio cortile da cui si accede alle scale monumentali per i piani superiori. I lavori si interruppero di fatto nel 1464, per problemi economici della famiglia Pitti. In seguito il palazzo passò ai Medici e più tardi ai Lorena e ai Savoia, subendo molti ampliamenti e sistemazioni. Dietro al palazzo sorge il Giardino di Boboli, uno dei migliori esempi nel mondo di giardino all'italiana. (Fonte: Wikipedia)

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