STORIA: Secondo una tradizione non attestata da fonti, il primo insediamento di monaci benedettini a Conversano risalirebbe al VI secolo. Di sicuro esso nel X secolo godeva di un certo benessere, rafforzato nel 1098 dal primo conte di Conversano, Goffredo, che concesse al monastero i diritti fiscali sul vicino centro di Castellana. Nel 1110, papa Pasquale I dispose che il monastero sarebbe stato direttamente soggetto alla Santa Sede e concesse ai monaci il diritto di eleggere autonomamente il proprio abate. Veniva così sciolto il vincolo tra il monastero e il vescovo locale. Una bolla di papa Alessandro IV del 1256 concesse al monastero anche la giurisdizione ordinaria sul clero di Castellana. Pochi anni dopo i benedettini abbandonarono Conversano, forse per essersi opposti al re di Sicilia Manfredi. Nel 1266 papa Clemente IV affidò il monastero ad un gruppo di monache cistercensi esuli dalla Grecia guidate da Dameta Paleologa, probabilmente imparentata con la famiglia imperiale di Costantinopoli. Nonostante fosse ora occupato da un ordine religioso femminile, il monastero di San Benedetto non perse le antiche prerogative e anzi papa Gregorio X concesse alla badessa di poter indossare la mitra e impugnare il pastorale, che erano insegne vescovili, e le confermò la piena giurisdizione sul clero di Castellana. La straordinaria situazione, pressoché unica nella cristianità occidentale, fece coniare per il monastero di San Benedetto la dizione di Monstrum Apuliae ("stupore di Puglia"). La madre superiora aveva pure l'eccezionale privilegio (per una donna) del baciamano, seduta sul trono badessale, da parte del clero maschile. Contemporaneamente alla crescita del prestigio e del potere delle badesse, crebbero anche le occasioni di attrito con il vescovo della cittadina e il clero castellanese. Già nel 1274 si registrarono le prime controversie giurisdizionali. Gli attriti perdurarono sino ai primi anni dell'Ottocento, quando i decreti murattiani posero fine alla storia del monastero benedettino. DESCRIZIONE: Il complesso monastico occupa una vasta porzione del centro storico all'interno delle mura megalitiche, delle quali ingloba ampi tratti, in parte visibili. La chiesa conserva una parte della cinta muraria dell'XI secolo. Il monumentale ingresso laterale, del 1658, presenta una coppia di leoni su cui si innestano due colonne corinzie e un protiro riccamente decorato. In corrispondenza dell'ingresso laterale si erge un campanile barocco la cui sommità è ricoperta di maioliche bicrome. Le stesse maioliche rivestono la cupola che si apre sulla navata centrale. L'interno a tre navate è oggi un'aula di forma rettangolare impreziosita da decorazioni barocche: l'abside fu eliminato nel XVI secolo per favorire la costruzione di un grande altare centrale. Tra gli altari laterali, quelli di San Benedetto e San Biagio conservano due tele di Paolo Finoglio. Sotto la chiesa si apre una cripta dell'XI secolo dedicata a San Mauro, con due navate e archi a sesto tondo. Il chiostro medievale, risalente ai secoli XI-XIII, ha forma trapezoidale. Le colonne binate che reggono il portico hanno capitelli in pietra intagliata: in particolare, in uno di questi capitelli si trova scolpito un rarissimo esempio di labirinto. Parte del complesso monastico ospita attualmente il Museo Civico archeologico. CAMPANILE: Il campanile di San Benedetto è molto più alto di quello della cattedrale, proprio per volontà delle badesse. Volevano dimostrare alla comunità la loro superiorità e il loro potere. In Conversano da tempo si combatteva una vera e propria battaglia tra il vescovo e le badesse. Come di consueto all'epoca il campanile della cattedrale doveva svettare sopra la città, sia come monito della superiorità della chiesa, sia come simbolo del potere ecclesiastico e vescovile. Le badesse fermarono la costruzione del campanile del duomo mediante un atto notarile. Fatto ciò poterono continuarono la costruzione della loro torre campanaria senza impedimenti per affermare a Conversano la superiorità nei confronti del vescovo. (Fonte: Wikipedia)
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