La chiesa di Gesù e Maria fu costruita intorno al 1510. Nel secolo XVII il Convento (de' Zoccolanti) divenne centro di studi di diritto, di etica, di teologia e filosofia; durante i corsi di studi di diritto si tenevano pubbliche dispute su materie riguardanti la fede, e ciò spiega l'esistenza di due pulpiti in Chiesa. Nel 1715 venne costruito, a modo di cappella, un oratorio, chiamato "Sala S. Francesco", intercomunicante con la Chiesa e riservato ai frati per le pratiche religiose dell'Ordine. Nel 1726 Filippo di Borbone, re di Napoli, dichiarò reali sia il convento che la chiesa. Questa, col convento, fu gravemente rovinata dal terrificante terremoto del 1731 e fu riedificata dopo sette anni. Anche in quel tempo le fortune delle istituzioni religiose seguivano gli alti e bassi della politica e Gioacchino Murat, nel 1810, decretò la demolizione del Convento. Da questo momento i frati si dedicarono alle cure della chiesa e nel 1857 costruirono alle spalle del tempio un piccolo ospizio; ma anche questo venne eliminato nel 1866 e lo stabile fu trasformato in Caserma, come è ancora attualmente col nome di Caserma Cavour. Questa sequela di vicissitudini determinò l'allontanamento dei frati; dopo di che la Chiesa di Gesù e Maria e la Sala di San Francesco passarono alla giurisdizione vescovile. La Sala di San Francesco venne chiamata chiesa di San Ciro, e venne aperta al culto dei fedeli. Nel 1936 i frati ripresero possesso della Chiesa ed ebbero inizio i restauri, durante i quali fu trovato un arco con diversi affreschi che si suppongono di autori del secolo XVI, raffiguranti Carlo, re di Sicilia, e Pietro, re di Castiglia. Dagli esami tecnici della fattura dei dipinti e della composizione dell'arco si è capito che in quel luogo doveva sorgere una cappella palatina. La costruzione è barocca con pianta a croce latina, a tre navate delimitate da pilastri con archi. All'incrocio del transetto si eleva la cupola affrescata. L'interno è arricchito da altari marmorei, decorazioni a stucco e dipinti di scuole diverse. (Fonte: Wikipedia)
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