Battistero di San Giovanni

Il battistero dedicato a San Giovanni Battista, patrono della città di Firenze, sorge di fronte al duomo di Santa Maria del Fiore, in piazza San Giovanni. STORIA: L'edificio fu costruito su resti di una struttura romana, una ricca domus del I secolo DC, con mosaici a motivi geometrici, ritenuta in origine un tempio dedicato al dio Marte. La vera data di fondazione è assai incerta: si pensa al IV-V secolo DC, con rimaneggiamenti nel VII secolo durante la dominazione longobarda, forse in seguito alla conversione al cristianesimo della regina Teodolinda. La prima citazione risale all'anno 897. Nel 1128 l'edificio diventa ufficialmente il battistero cittadino e intorno alla metà dello stesso secolo viene eseguito il rivestimento esterno in marmo, successivamente completato anche all'interno; il pavimento, sempre in tarsie marmoree, viene realizzato nel 1209. Nella seconda metà del XIII secolo viene inoltre realizzata la cupola. L'abside a pianta rettangolare viene realizzata nel 1202. Successivamente viene realizzato il complesso mosaico della cupola a spicchi ottagonali, al quale si lavora tra il 1270 e il 1300. Tra il 1330 e il 1336 viene eseguita la prima delle tre porte bronzee, con l'utilizzo di 24 formelle, commissionata ad Andrea Pisano. La porta, forse inizialmente collocata sul lato est, il più importante, di fronte al Duomo, fu spostata sul lato sud per collocare al posto d'onore la seconda porta. Quest'ultima, tra il 1401 e il 1424, venne realizzata da Lorenzo Ghiberti. Inizialmente collocata sul lato orientale, fu a sua volta poi spostata sul lato nord. Nel corso del restauro iniziato nel 2013 si e'scoperto, pulendo le formelle, che le figure dei bassorilievi sono dorate. La terza porta, con formelle interamente rivestite d'oro, eseguita sempre dal Ghiberti tra il 1425 e il 1452 e chiamata da Michelangelo Porta del Paradiso, tuttora occupa il lato orientale. Per la realizzazione delle due porte, il Ghiberti creò una vera e propria bottega di bronzisti, nella quale si formarono artisti come Donatello, Michelozzo, Masolino e Paolo Uccello. Il battistero fiorentino era luogo di investitura di cavalieri e poeti. Era sede deputata per solenni giuramenti, nonché per la celebrazione in onore del patrono cittadino con il dono delle stoffe pregiate (i palii) da parte dei magistrati del Comune nella ricorrenza del Battista (24 giugno). ARCHITETTURA E DECORAZIONE: Il Battistero ha pianta ottagonale, con un diametro di 25,60 m. La necessità di un edificio di vaste dimensioni si spiega con l'esigenza di accogliere la folla che riceveva il battesimo solo in due date prestabilite all'anno. Anticamente era sopraelevato di alcuni gradini, scomparsi con l'innalzamento graduale del piano del calpestio. L'edificio è coperto da una cupola ad otto spicchi. Sul lato opposto all'ingresso sporge il corpo dell'abside rettangolare. L'ornamento esterno, in marmo bianco di Carrara e verde di Prato, è scandito da tre fasce orizzontali, ornate da riquadri geometrici, quella mediana occupata da tre archi per lato, nei quali sono inserite superiormente finestre con timpani. Le tre porte bronzee, realizzate secondo un programma figurativo unitario nell'arco di più di un secolo, mostrano la storia dell'umanità e della Redenzione, come in una gigantesca Bibbia figurata. L'ordine narrativo, sconvolto dal cambiamento di posizione delle singole porte, va dalle Storie dell'Antico Testamento nella porta est, a quelle del Battista nella porta sud, fino a quelle del Nuovo Testamento nella porta nord. All'interno del Battistero, la decorazione è ispirata agli edifici romani, come il Pantheon, con un ampio uso di specchiature marmoree policrome. È suddivisa, come all'esterno, in tre fasce orizzontali, la più alta però coperta dalla cupola, mentre la fascia mediana è occupata dai matronei. Inferiormente le pareti sono suddivise verticalmente in tre zone per mezzo di lesene e di colonne monolitiche, con capitelli dorati che reggono l'architrave. Le pareti presentano un rivestimento marmoreo a due colori alternati in fasce e altre forme, bianco di Carrara e verde di Prato. La fonte battesimale in origine occupava il centro del pavimento, dove si trova un ottagono in cocciopesto. Il pavimento presenta tarsie marmoree di grande pregio, di gusto orientalizzante, con motivi geometrici, fitomorfi e zoomorfi. L'altare è neoromanico e venne creato nei primi del Novecento recuperando frammenti originali. Davanti all'altare una grata lascia intravedere i sotterranei, in cui si trovano gli scavi della domus romana con pavimenti a mosaici geometrici, venuta alla luce durante gli scavi del 1912-1915. Il rivestimento a mosaico della cupola fu impresa difficile e dispendiosa; i lavori iniziarono forse intorno al 1270 e si conclusero agli inizi del secolo successivo. Furono impiegate, secondo alcuni, maestranze veneziane, coadiuvate sicuramente da importanti artisti locali che fornirono i cartoni, come Coppo di Marcovaldo e Cimabue. (Fonte: Wikipedia)

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