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Basilica di Santo Spirito

La chiesa di Santo Spirito è una delle principali basiliche della città di Firenze. È situata nel quartiere dell'Oltrarno, la parte sud del centro storico, e con la sua semplice facciata domina la piazza omonima. STORIA: Nel 1250 due signori donarono al frate agostiniano Aldobrandino una casa e due vigne nella zona di Oltrarno per la costruzione di una chiesa, che venne originariamente dedicata a Maria Vergine, allo Spirito Santo e a tutti i Santi. Nel 1269 una comunità di frati Agostiniani si insediò stabilmente a Firenze e iniziò la costruzione di una chiesa sul luogo dell'oratorio originario, dedicandola al Santo Spirito. Gli Agostiniani fecero della loro sede un importante centro artistico, teologico e culturale. Fiore all'occhiello era la ricca biblioteca, che in un inventario del 1450 arrivò a contare 577 manoscritti. Il convento era frequentato da intellettuali e artisti, tra i quali si ricordano Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio. Intorno al 1434 la costruzione di una nuova basilica venne affidata a Filippo Brunelleschi. L'edificio venne iniziato nel 1444. Dopo la scomparsa del maestro, avvenuta nel 1446, il cantiere passò nelle mani di tre suoi seguaci. I continuatori seguirono a grandi linee il progetto del maestro, apportando modifiche sostanziali in linea col gusto dell'epoca. Consacrata nel 1481, la basilica poteva dirsi conclusa nel 1487. Al 1489 risale la sagrestia di Giuliano da Sangallo. Il campanile, alto 70 metri, è opera di Baccio d'Agnolo, iniziato nel 1503 e terminato solo nel 1570. Con il passare dei secoli la basilica ha subito numerosi interventi. Il prospetto esterno della chiesa rimase spoglio, con pietre a vista, fino al XVIII secolo, quando venne intonacato. ARCHITETTURA E DECORAZIONE: Brunelleschi impostò un edificio estremamente razionale, dove, come si vede bene in pianta, la forma di croce latina è bordata lungo tutto il perimetro da un loggiato regolare. Le tre navate (con la centrale ampia il doppio di quelle laterali), sono separate da colonne in pietra serena con capitelli corinzi e pulvini che reggono arcate a tutto sesto e volte a vela. Esse si prolungano idealmente anche nei bracci del transetto e nel capocroce, creando un camminamento continuo lungo tutto il perimetro. Ad ogni campata corrisponde una cappella laterale composta da una nicchia semicircolare. Al centro dei bracci si trova l'altare maggiore, fulcro di tutta l'architettura, sormontato da cupola. Entrando nella chiesa e camminando verso il capocroce si può cogliere l'estremo dinamismo del variare continuo del punto di vista attraverso la sequenza degli archi e delle colonne. La luce evidenzia il ritmo arioso ed elegante degli spazi, entrando in maniera graduale attraverso le differenti aperture. Le navate laterali si trovano ad essere più scure, dirigendo l'occhio inevitabilmente verso il nodo luminoso: l'altare centrale. Il soffitto della navata centrale, con cassettoni dipinti risale al XIX secolo. La facciata interna conserva la vetrata quattrocentesca con la Pentecoste realizzata su disegno del Perugino. L'altare maggiore è coperto dal ciborio con cupola a traforo e recinto marmoreo di Giovanni Caccini, realizzato tra il 1599 e il 1607. La chiesa possiede ben 38 altari laterali, decorati da un ricchissimo corredo di tesori e opere d'arte. In fondo al lato sinistro si accede al vestibolo, che conserva un pregevole soffitto a cassettoni realizzato da Andrea Sansovino nel 1491. La sacrestia adiacente al vestibolo è stata iniziata da Giuliano da Sangallo nel 1489 a pianta ottagonale. Qui si trova anche il Crocifisso, opera giovanile di Michelangelo, il quale fu ospitato nel convento di Santo Spirito nel 1492 a 17 anni. Qui, con la complicità del priore, ebbe la possibilità di scorticare i cadaveri proveniente dall'ospedale del convento per studiarne l'anatomia: proprio grazie a questa esperienza Michelangelo diventò insuperabile nel rappresentare il corpo umano in ogni suo più piccolo dettaglio. Come ringraziamento dell'ospitalità il giovane artista scolpì il crocifisso ligneo, che oggi è disposto nella collocazione originaria nella sagrestia di Santo Spirito dopo essere stato esposto per un secolo circa nel museo di Casa Buonarroti. (Fonte: Wikipedia)

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