La basilica magistrale di Santa Croce è una chiesa monumentale di Cagliari, originariamente sinagoga della locale comunità ebraica prima dell'espulsione del 1492. Dal 1809 la chiesa appartiene all'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. L'edificio sorge in Castello, sul bastione di Santa Croce. Annesso alla Basilica è il vasto complesso dell'ex collegio gesuitico, che oggi ospita la Facoltà di architettura dell'Università di Cagliari. STORIA: La zona in cui sorge l'odierna basilica era in passato il quartiere ebraico, che raggiunse la massima espansione sotto la dominazione aragonese, nel XIV e XV secolo. Nel 1492, per volere di Ferdinando II d'Aragona e Isabella di Castiglia, venne emanato un decreto di espulsione rivolto a tutti gli ebrei e i musulmani che non si fossero convertiti al cristianesimo. La sinagoga venne convertita in chiesa cattolica e dedicata alla Santa Croce. Nel 1530 la piccola chiesa venne concessa all'Arciconfraternita del Santo Monte di Pietà, appena istituita, i cui membri, esclusivamente di nobile estrazione, avevano come compito principale il prestare conforto ai condannati a morte. La chiesa rimase in uso all'arciconfraternita sino al 1564, anno in cui i Gesuiti giunsero a Cagliari e venne loro concesso l'utilizzo di Santa Croce e di alcune case adiacenti. La chiesa di Santa Croce venne stilisticamente rinnovata e ingrandita nel 1661. Nel 1773, in seguito alla soppressione della Compagnia di Gesù, la chiesa e il collegio divennero proprietà dello stato. Nel 1809, durante la sua permanenza a Cagliari, il re Vittorio Emanuele I concesse la chiesa all'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, elevandola al titolo di Basilica magistrale. I bombardamenti del 1943 danneggiarono la basilica, che venne riparata nel 1946. Il tempio, dopo circa vent'anni di chiusura, è stato riaperto al culto il 22 dicembre 2007. DESCRIZIONE: La chiesa si affaccia col prospetto principale nella piazzetta Santa Croce. Sul fianco dell'edificio lungo via Santa Croce si scorge il piccolo campanile, a canna quadra, sormontato da una cupoletta orientaleggiante. La facciata, particolarmente sviluppata in altezza, è divisa in due livelli da una fascia intermedia, delimitata da due cornicioni, all'interno del quale si trova lo stemma dell'ordine dei Gesuiti. Sotto, nel livello più basso, si apre il portale, sormontato da un timpano curvo spezzato. La parte alta della facciata, più articolata, è scandita da lesene e delimitata alle estremità da due obelischi decorativi. L'interno del tempio è a navata unica, voltata a botte, con tre cappelle per lato e breve presbiterio chiuso da abside semicircolare. Tutto il perimetro è percorso da una cornice modanata, retta da paraste. Le cappelle laterali sono ornate da altari in stile barocco, realizzati in marmi policromi, nei quali, tra colonne tortili e volute, sono custodite diverse opere d'arte, sia scultoree che pittoriche, risalenti al XVII e XVIII secolo. La volta della basilica venne affrescata nel XIX secolo, con un motivo a finti cassettoni. Nel presbiterio si trova l'altare maggiore, marmoreo, in cui è esposto un artistico Cristo crocifisso in legno. Nella parete dell'abside sono gli affreschi rappresentanti i santi Maurizio e Lazzaro, realizzati nel 1842. Numerose opere d'arte sono custodite anche nella sacrestia. (Fonte: Wikipedia)
Itinerari In Italia Twitter
Instagram Preview