La basilica di San Lorenzo è uno dei principali luoghi di culto cattolici di Firenze, situata nell'omonima piazza nel centro storico della città. È una delle chiese che si contendono il titolo di più antica della città ed ha il rango di basilica minore. Attorno alla chiesa si tiene il caratteristico mercato di San Lorenzo. STORIA: Fu fondata, secondo la tradizione, nel corso del IV secolo su un'altura nei pressi del corso del Mugnone. Già nel 393 veniva consacrata come cattedrale cittadina al martire Lorenzo. La zona all'epoca era appena fuori dalle mura. Della chiesa primitiva non resta pressoché niente. Tracce archeologiche frammentarie sono venute alla luce qua e là sotto il pavimento della chiesa, nel corso di scavi negli anni sessanta e settanta del Novecento. Per trecento anni San Lorenzo fu la cattedrale di Firenze, prima di cedere lo status a Santa Reparata. Fu ampliata e riconsacrata una prima volta nel 1059; in quell'occasione fu dotata anche di un capitolo di canonici, che diede impulso alla costruzione di alcuni ambienti come il chiostro a lato della chiesa. Fu deliberato dai canonici un nuovo ampliamento all'inizio del XV secolo, ma i lavori, affidati a Brunelleschi, procedettero inizialmente molto a rilento. Dopo il 1441 la direzione dei lavori passò probabilmente a Michelozzo, erede di numerosi cantieri avviati da Brunelleschi, ormai anziano e concentrato su altre opere. Nel 1461, a lavori pressoché ultimati, venne consacrato l'altare maggiore. Da allora San Lorenzo divenne il luogo di sepoltura dei componenti della famiglia Medici, tradizione proseguita fino ai granduchi e all'estinzione della casata. Tale usanza venne anche ripresa dai successivi membri della dinastia Lorena, usando i sotterranei della basilica per le proprie sepolture. La facciata della chiesa era rimasta incompiuta: papa Leone X dette a Michelangelo il compito di progettarne una nel 1518. L'artista fece un modello ligneo di una facciata classica e proporzionata, ma l'opera non fu portata a termine per problemi tecnici e finanziari. Sempre Leone X commissionò la Sagrestia Nuova al grande artista. L'opera fu realizzata a più riprese, con grande lentezza e un graduale ridimensionamento dei progetti, finché, messo alle strette, Michelangelo concluse parzialmente l'opera. Clemente VII, l'altro papa Medici, non mancò pure di arricchire il complesso di San Lorenzo, incaricando Michelangelo di realizzare la Biblioteca Medicea Laurenziana. La vasta Cappella dei Principi, separata, dietro l'altare maggiore, fu un'impresa grandiosa avviata al tempo di Ferdinando I. Il piccolo campanile risale invece al 1740. Con la soppressione ottocentesca degli enti religiosi, la biblioteca fu separata giuridicamente dal resto del complesso e venne creato il Museo delle Cappelle Medicee, di proprietà statale. Nel 1907 fu istituita l'Opera medicea laurenziana per la gestione e la salvaguardia della basilica. ARCHITETTURA ESTERNA: La facciata di San lorenzo è a capanna digradante, con pietra grezza a vista su cui si aprono tre portali centinati. Il fianco destro è in pietra liscia, decorato da un ordine di arcate cieche e lesene. Su questo lato si vede anche l'esterno della sagrestia Nuova di Michelangelo, dotata di cupolatta coperta a scaglie, conclusa da una lanterna con colonnine marmoree. Sul retro della chiesa si apre la grandiosa Cappella dei Principi, con la sua grande cupola che a Firenze è la seconda per grandezza dopo quella del Duomo. ARCHITETTURA INTERNA: La chiesa è a croce latina a tre navate, con cappelle lungo il piedicroce e i lati del transetto. All'incrocio dei bracci si trova una cupola. Le pareti laterali sono decorate da paraste che inquadrano gli archi a tutto sesto delle cappelle. La basilica trasmette un senso di concezione razionale dello spazio, sottolineata dalle membrature architettoniche portanti in pietra serena, che risalta sull'intonaco bianco secondo il riconoscibile stile brunelleschiano. L'interno è estremamente luminoso, grazie alla serie di finestre ad arco che corre lungo il cleristorio. Le colonne poggiano su corti plinti, hanno fusti lisci e terminano nell'innovativo dado brunelleschiano, composto dal capitello corinzio e da un pulvino cubico. Le arcate della navata sono a tutto sesto, sovrastate da una cornice sporgente. Il soffitto della navata centrale è decorato a lacunari, con rosoni dorati su sfondo bianco, mentre le navate laterali sono coperte da volte a vela. Ciascuna cappella laterale è sollevata di tre gradini, fiancheggiata da paraste e sormontata da un arco a tutto sesto. L'altare maggiore è in commesso di pietre dure. Davanti all'altare, una grata in bronzo tra i disegni geometrici del pavimento segna il luogo di sepoltura nella cripta sottostante di Cosimo de' Medici. Si tratta di una collocazione assolutamente eccezionale per una sepoltura civile, che ricalca quella delle tombe dei santi o delle più preziose reliquie, e che testimonia lo straordinario prestigio della dinastia medicea. SAGRESTIA NUOVA: Edificata da Michelangelo a più riprese tra il 1521 ed il 1534, fa parte del progetto mediceo per avere una degna sepoltura per i membri della famiglia. Michelangelo partì dalla stessa pianta della Sacrestia del Brunelleschi e divise lo spazio in forme più complesse, con archi trionfali che si aprono su delle specie di absidi. Incassati nelle due pareti laterali realizzò i sepolcri monumentali dedicati a Giuliano Duca di Nemours e suo nipote Lorenzo Duca d'Urbino, per i quali scolpì tre sculture ciascuno: le Allegorie del Tempo, adagiate sopra i sepolcri, e i ritratti soprastanti dei Duchi. Per la tomba di Giuliano de’ Medici, seduto in fiera postura, scelse il Giorno e la Notte; per quella di Lorenzo, in posa malinconica e pensierosa, il Crepuscolo e l'Aurora. Entrambe le statue guardano verso il centro della cappella dove Michelangelo realizzò e pose una Madonna con Gesù in grembo. Volgendo il loro sguardo alla rappresentazione sacra i duchi esprimono le inclinazioni religiose dell'artista, secondo il quale, quando le glorie terrene passano, solo la spiritualità e la religione riescono a dare sollievo alle inquietudini degli uomini. Sotto l'altare sono sepolti anche Lorenzo il Magnifico e suo fratello Giuliano de' Medici, per i quali non ci fu mai il tempo per costruire una sepoltura monumentale. CAPPELLA DEI PRINCIPI: Lo sfarzoso ambiente ottagonale è largo 28 metri ed è sormontato dalla cupola di San Lorenzo, la seconda per maestosità in città dopo quella del Duomo. Gli intarsi che decorano tutta la superficie della cappella sono stati creati con marmi scuri e pietre semipreziose, che creano un abbagliante effetto scenografico. Nella zoccolatura, dove sono riprodotti gli stemmi delle sedici città toscane fedeli alla famiglia dei Medici, si fece uso di pietre semipreziose, madreperla, lapislazzuli e corallo. SAGRESTIA VECCHIA: Capolavoro del Quattrocento, fu la prima parte di San Lorenzo ad essere completata dal Brunelleschi, su incarico dei Medici che desideravano realizzarvi il proprio mausoleo. La cappella è strutturata come uno spazio cubico, coperto da cupola emisferica a ombrello, ed è divisa in 12 spicchi da costoloni. Brunelleschi si trovò nella condizione di dover risolvere il rapporto fra spazi strutturalmente analoghi. Egli accostò due vani a base quadrata, ma di diversa altezza: la sacrestia vera e propria e la piccola scarsella dell'altare. Il gioco coloristico della pietra grigia e dell'intonaco è ulteriormente esaltato dalla presenza degli stucchi dipinti. Gli affreschi della volta della cupola nell'abside raffigurano la situazione cosmologica del Sole e delle costellazioni, come appariva su Firenze la notte del 4 luglio del 1442. Sulla parete sinistra della cappella, in un'apertura decorata da una grata bronzea, si trova il monumento funebre a Piero e Giovanni de' Medici, del Verrocchio, opera originalissima in marmi, bronzo e pietra serena, a cui si ispirarono numerose creazioni del Rinascimento fiorentino. CHIOSTRO DEI CANONICI: Progettato da Brunelleschi, ma realizzato dopo la sua morte, è il chiostro principale del complesso. Presenta un doppio loggiato, con arcate a tutto sesto nel piano inferiore e architravato nel piano superiore, e vi si accede dal lato sinistro della facciata. Vi erano anticamente collocate le abitazioni dei canonici e i vari ambienti della vita monastica. Nell'angolo destro verso il transetto della basilica si accede alla Biblioteca Medicea Laurenziana, progettata da Michelangelo. Da qui si accede anche alla cripta, ristrutturata dal Buontalenti, che conserva le tombe di Cosimo il Vecchio e Donatello. Più avanti, una porta con timpano conduce alla cappella del Capitolo dei Canonici, con stalli lignei intagliati nel tardo Quattrocento. (Fonte: Wikipedia)
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