La Basilica di San Domenico è l’edificio religioso di maggiori dimensioni dell’Umbria.
All’esterno, il portale d’ingresso della fine del XVI secolo e la doppia scalinata barocca ci segnalano che l’attuale costruzione non può essere quella originale. L’edificio originario di San Domenico, sorto sulle ceneri di San Domenico Vecchio, risale al 1304, ed aveva un’importanza particolare in quanto rappresentava un caso di italianizzazione della forma nordeuropea della cosiddetta “hallenkirche”. Questa costruzione tuttavia andò perduta nel 1614.
La parte interna dell’edificio fu ristrutturata tra il 1629 ed il 1632 da Carlo Maderno. L’edificio è ad un piano e nella navata non vi sono finestre. Sopra le arcate inizia direttamente la volta a botte. Restano dell’edificio originario il bel chiostro e il coro. In quest’ultimo si trova una grande vetrata risalente al XV secolo: insieme a quelle absidali del Duomo di Milano, è fra le più grandi finestre gotiche d’Italia. Si tratta di finestre dalle dimensioni inusuali per l’Italia, anche perché in genere si cercava di limitarne la grandezza per proteggere gli interni dal calore. In San Domenico tuttavia una tale finestra era resa necessaria dalla mancanza di un’altra fonte di luce.
Domina il paesaggio circostante il campanile, edificato tra il 1464 ed il 1500: in origine era molto più alto, ma venne portato all’attuale altezza di 60 metri per aumentarne la stabilità.
Autentico capolavoro della scultura del XIV secolo conservato nella basilica è il monumento funebre a Benedetto XI, papa morto a Perugia nel 1304. Di notevole pregio è anche il coro ligneo della fine del XV secolo. Una lapide davanti all’altare maggiore indica la cripta dove sono sepolti molti Baglioni, signori di Perugia, fino a Malatesta V.
Adiacente alla chiesa sono il chiostro maggiore e l’ex convento di San Domenico, oggi sede del Museo archeologico nazionale dell’Umbria e dell’Archivio di Stato di Perugia.
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