La chiesa di Santa Restituta si trova nel quartiere Stampace. STORIA: La chiesa venne costruita nel XVII secolo grazie al lascito del protomedico del Regno di Sardegna, Salvatore Mostallino (morto nel 1636), su un vasto ambiente ipogeico, che oggi ne costituisce la cripta, visitabile; questo ambiente, utilizzato dai punici e dai romani, fu una chiesa rupestre fin dai primi secoli del cristianesimo. La tradizione popolare identifica nella cripta il luogo di prigionia e martirio di santa Restituta. L'edificazione della nuova chiesa rientrava nel clima di fermento religioso di quell'epoca in Sardegna: nel Seicento era viva la disputa tra gli arcivescovi di Cagliari e di Sassari, che si contendevano il titolo di primate di Sardegna e Corsica. Allo scopo di dimostrare il primato di una diocesi sull'altra si organizzavano scavi nelle antiche necropoli e nei luoghi di culto dei martiri, al fine di ritrovarne le reliquie. Durante la seconda guerra mondiale, la cripta di Santa Restituta venne utilizzata come rifugio antiaereo. La chiesa, da lungo tempo non officiata, è attualmente in avanzata fase di restauro, al termine del quale è prevista la riconsacrazione del tempio e la conseguente riapertura al culto. DESCRIZIONE: La chiesa si affaccia nella piazzetta Santa Restituta. La facciata si presenta con terminale a doppio inflesso, detto per la caratteristica forma "a cappello di carabiniere", tipico di molte chiese barocche. Il portale è sormontato da un timpano curvo spezzato. L'interno si presenta a navata unica voltata a botte, con tre cappelle per lato e presbiterio rialzato. Nella cripta di santa Restituta, alla quale si accede dalla via Sant'Efisio, si possono ammirare una statua raffigurante la santa, databile intorno al V secolo, tracce di un affresco medievale raffigurante san Giovanni Battista e alcuni altari scavati nella roccia. (Fonte: Wikipedia)
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