La chiesa russa ortodossa della Natività è un luogo di culto ortodosso che si trova in via Leone X, a pochi isolati dalla Fortezza da Basso, caratterizzato dall'insolito profilo con cupolette a cipolla. STORIA: L'idea della costruzione della chiesa destinata al rito ortodosso russo si deve nel 1873 alla granduchessa Marija Nicolajevna, figlia dello Zar Nicola I. L'arciprete Vladimir Levitsky, titolare della chiesa, affidò l'incarico della progettazione all'accademico russo Michail Preobrazenskij e all'ingegnere fiorentino Giuseppe Boccini. I molti disegni redatti da Preobrazenskij tra il 1883 e il 1885 non ebbero seguito per il mancato raggiungimento della somma necessaria all'esecuzione delle opere. Grazie alla perseveranza dell'arciprete Levitsy per la raccolta dei fondi, il nuovo progetto in stile moscovita, fornito da Preobrazenskij nel 1890, venne approvato nel 1897. L'inizio ufficiale dei lavori è segnato nel Giornale della Edificazione all'11 giugno 1899, con la celebrazione del Te Deum e la solenne processione sul luogo della costruzione. Il 21 ottobre 1902 venne consacrata la chiesa inferiore, intitolata a San Nicola Taumaturgo. Due giorni più tardi giunsero a Firenze i pittori russi Vasil'ev, Blaznov e Kiplik con gli aiutanti Cepcov e Kuzminskij per le pitture murali a tempera dell'interno, ispirate a temi e figurazioni tradizionali della iconografia russo-bizantina. Ad essi si aggiungeva nel novembre il pittore Petr Stepanovic Sarvarok per terminare i dipinti e dirigere i lavoranti locali. L'8 novembre 1903 venne celebrata la consacrazione del tempio superiore, alla presenza di numerose personalità italiane e straniere e di un drappello di marinai russi. I lavori si protrassero tuttavia ancora per qualche tempo. Molto celebrata nelle cronache locali dell'epoca, che diedero gran risalto alle cerimonie di inizio dei lavori e di consacrazione, la chiesa russa è stata successivamente piuttosto trascurata dalla critica, diventando un episodio architettonico poco noto ai più e appena citato nelle guide cittadine. Dopo un lungo periodo di abbandono e di decadenza, sono frutti recenti sia gli interventi di restauro dell'edificio che la sua riscoperta a livello storico-critico, soprattutto come testimonianza di una consistente ed attiva presenza cosmopolita nella Firenze di fine Ottocento e primo Novecento. DESCRIZIONE: Ubicata in un quartiere formatosi a cavallo tra il XIX e il XX secolo, la chiesa sorge al centro di una vasta area verde con due piccole costruzioni annesse e delimitata da una pregevole cancellata di recinzione in ferro battuto. La chiesa ortodossa russa riassume nella sua forma esotica le esperienze architettoniche compiute in Russia durante la seconda metà dell'Ottocento, improntate ad un favolistico ed eclettico montaggio di revival diversi a cui contribuiscono le non poche esuberanze ornamentali e coloristiche dell'interno. Richiamandosi alla tradizione costruttiva della madre patria, l'edificio presenta un massiccio volume a base quadrata con i due corpi aggettanti del nartece – preceduto dalla scalinata di accesso alla chiesa superiore – e, posteriormente, dell'abside di forma semi ottagonale. Su questo volume di base – che dissimula l'impianto a croce greca dell'interno – si stacca una seconda struttura cubica notevolmente elevata, corrispondente al vano della chiesa superiore voltato a cupola. Tale struttura è coronata, su ciascun lato, dal ricamo dato da una serie di sette archi ciechi rientranti, decorati a mosaico, che costituiscono l'appoggio per gli alti e stretti tamburi delle cinque cupole a bulbo rivestite in ceramica policroma che concludono l'edificio. Il forte senso di verticalità è accentuato dalle croci dorate in ferro battuto poste a coronamento delle cupole stesse. L'esterno è arricchito dalle numerose decorazioni ceramiche policrome e dall'oro dei mosaici. La chiesa è realizzata a due piani, secondo il tipo delle chiese russe settentrionali, con una chiesa superiore, più fresca e quindi estiva, ed una inferiore, invernale; quest'ultima, oltre alla scala di collegamento col vano soprastante, dispone di una entrata autonoma sul lato settentrionale dell'edificio. All'interno, l'ampio vano a croce greca della chiesa superiore è preceduto dallo spazio rettangolare del nartece, coperto da un tetto a tenda con tegole di ceramica policroma. Il vano del nartece è illuminato dai vetri colorati, protetti da inferriate in ferro battuto, delle quattro grandi finestre a bifora con archetto pensile centrale ed è accessibile dal grande portale ad arco dotato anch'esso di un elaborato serramento in ferro battuto. Di fronte al portale di accesso, una pregevole porta lignea separa il nartece dalla chiesa superiore, dedicata alla Natività. I due battenti del portale sono divisi in ventidue rilievi con episodi della storia sacra, coronati da Dio Padre in noce attorniato da cherubini. Ai lati della porta lignea, la parete del nartece è decorata da due affreschi raffiguranti l'Annunciazione della SS. Vergine a destra e l'Esaltazione della Croce del Signore a sinistra. L'ampia navata della chiesa superiore è interamente ornata di pitture parietali intervallate da decorazioni in stile floreale e da arabeschi orientaleggianti, illuminato dalla luce dei quattro finestroni ritagliati al centro di ciascuna parete al di sopra degli arconi. Di fronte alla porta di accesso, sul lato orientale, l'iconostasi in marmo bianco, separa la navata dall'abside, dove si trova l'altare riservato ai sacerdoti. Il pavimento è costituito da piastrelle di ceramica colorata, disposte a formare un motivo geometrico a griglia, interrotto al centro da una decorazione più complessa. Le pitture parietali seguono un preciso e complesso programma iconografico. I pilastri degli arconi di sostegno della cupola recano le immagini, racchiuse entro cornici trilobate, di diversi santi cari all'ortodossia russa; simboli paleocristiani del pesce con cinque pani e delle colombe che si abbeverano ad una fonte sono dipinte sui piloni presso l'altare. Sul lato occidentale, sopra la porta d'ingresso, si trova l'affresco dell'Ingresso del Signore in Gerusalemme. Il lato meridionale è dedicato agli avvenimenti della vita terrena del Salvatore, con le immagini della Natività, del Battesimo, della Trasfigurazione di Cristo. Il lato settentrionale riporta le immagini della Passione e Resurrezione di Cristo. L'abside è ornata dagli affreschi del Dio Padre e lo Spirito Santo circondati da serafini e Gesù con i santi doni. L'iconostasi in marmo di Verona fu eretta grazie alla donazione personale dello Zar Nicola II. Le volte sono dipinte con immagini di santi, dei tre papi venerati dalla chiesa universale e di personaggi delle sacre scritture racchiusi da medaglioni e corredati da scritte; il corpo superiore della cupola è decorata dalle immagini dei quattro Evangelisti, mentre al centro si apre il vano circolare del cilindro della torretta principale che funge da lanternino. La chiesa inferiore viene ancora oggi usata durante l'inverno e lo spostamento delle funzioni religiose alla chiesa superiore avviene, secondo la tradizione, durante la Settimana Santa. (Fonte: Wikipedia)
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